Santa Maria in Campo Arsiccio

Poco distante da Campogialli, la chiesetta di Santa Maria in Campo Arsiccio attira lo sguardo di coloro che passano lungo la strada dell’ Ascione.
Come spesso succede nella campagna toscana, costruzioni semplici, sobrie, defilate, emanano un fascino particolare e si fanno guardare con commozione per l’armonia con la quale sono inserite nel paesaggio. La chiesa è attualmente (1994) in restauro e non visitabile, con impalcature e ponteggi che ne nascondono in parte il perimetro. I precedenti lavori di ristrutturazione
risalgono o quarant’anni fa e in quelI’occasione fu riportato alla luce il ciclo di affreschi che copre le pareti interne della chiesa, importante testimonianza dell’arte trecentesca toscana. Le alterne vicende storiche hanno visto l’edificio trasformato da chiesa rurale in cappella per tumulare i cadaveri e, successivamente, in stalla per ospitare le pecore.
Esternamente la costruzione in mattoni e pietre è caratterizzata sul lato destro da un portale e da una bifora in cotto protetti da un porticato a quattro campate.Quest’ultimo appartiene ad un rifacimento cinquecentesco e costituisce un elemento tipico di molte cappelle dell’aretino. Dal lato sinistro del portico, un piccolo atrio introduce in un vano quadrato, un tempo cappella della Madonna; attraverso un arco a tutto sesto si accede nella chiesa vera e propria, la cui semplice iconografia rettangolare esulta il ciclo pittorico che adorna interamente le pareti.
Nei secoli XIV e XV, le pareti interne della chiesetta furono affrescate in più riprese, come testimoniano i diversi strati di intonaco con frammenti di figure dipinte, con scene della Via Crucis, il Giudizio universale (il ciclo più antico, ed
una Annunciazione datata 1364: gli autori sono tuttora sconosciuti. Per le
scene della Via Crucis (parete destra) sono rappresentate nell’ordine: I’Ultima Cena, la Preghiera nell’Orto degli Ulivi, il Bacio di Giuda,la Derisione di Gesù; seguono il Processo davanti a Pilato, la Flagellazione ed il Pianto delle pie donne. Nella parete dietro l’altare, I’affresco del Giudizio universale: si tratta di una scena complessa, composta di diverse parti: la figura centrale è quella di Cristo giudice, avvolto in una nicchia di luce;
I’arcangelo Michele seleziona le anime: i giusti alla destra di Cristo vengono guidati verso il Paradiso dagli angeli, mentre in basso alla sua sinistra i peccatori vengono spinti all’lnferno, dove subiscono terribili torture. Lo stesso San Michele Arcangelo è rappresentato negli affreschi coevi dell’Oratorio della Madonna delle Grazie di Montemarciano (a pochi chilometri da Loro Ciuffenna, sulla via Sette Ponti) e nello chiesa di San Biagio ai Mori di Terranuova.
La scena degli Eletti è in terrotta dalla sovrapposizionedell’Annunciazione, datata M.C.C.C.LXIIII. Sulla parete sinistra sono visibili solo pochi frammenti di figure che emergono dai diversi intonaci sottostanti e da quelli di tonalità più grigia del
restauro (1954) curato dell’architetto Morozzi della Soprintendenza per i Beni storici e artistici di Firenze.
In alto, la Maddalena con le braccia al cielo, frammenti di altre figure ed una santa che stringe un mazzetto di fiori bianchi, risultano poco visibili per le estese perdite e per l’imbiancamento della superficie pittorica.
Sulla stessa parete vicino alla porta, una copia dell’affresco raffigurante una Madonna con Bambino sostituisce l’originale, ora di proprietà privata. La cappellina d’ingresso fu appositamente ostruita per conservarvi questa immagine venerata dalla devozione popolare come miracolosa, tanto da fare elevare la chiesa al rango di santuario nel 1606.

Competenze

Postato il

Luglio 29, 2014